In Italia eviterebbero tremila morti l’anno, in Europa diecimila
IL paradosso in cui vive la medicina oggi è che in oncologia sono sotto esame settecento diverse molecole. Mentre al fine di studiare specificamente le malattie infettive ce ne sono appena dodici. Ciò, si spiega, per il gran numero di casi interessati per le affezioni cancerose. Solo che le persone che riescono a salvarsi in modo chirurgico o attraverso i trapianti rischiano poi di morire a causa delle infezioni recepite in degenza ospedaliera. Ogni anno le infezioni batteriche uccidono nel mondo settecentomila persone.
Le nuove molecole che agiscono sui batteri inattivando il ‘veleno’ emesso per eliminare gli antibiotici. Potrebbero dare una grande aiuto a superare molti casi critici ma la loro somministrazione presenta molti problemi. Se n’è occupato un convegno a Genova in cui si sono riuniti i massimi esperti di malattie infettive e ne ha dato notizia l’ANSA.
Alcuni antibiotici sarebbero già a disposizione, ma in fase di approvazione debbono essere al più presto resi fruibili. Si deve velocizzare il processo di approvazione affinché gli ammalati ne possano essere curati. Ma le ragioni della lentezza nelle procedure hanno anche ragioni economiche. Lo dichiara, sempre all’ANSA, Marin Kollef, medico e docente della Washington University School of Medicine.