Scompenso cardiaco in aumento

Un milione di pazienti in In Italia. È la stima del Rapporto annuale 2017  realizzato dalla fondazione GIMBE  che raccoglie i dati di tutti i presidi ospedalieri. Novantamila nuovi casi l’anno. La malattia conosce un progresso sociale di 2% per ogni decade di età. Sopra i settant’anni il dieci per cento delle persone hanno scompensi cardiaci. Stessa percentuale, ma per i decessi: il 10% dei pazienti muore al primo ricovero. Necessario un approccio che coinvolga diversi metodi di cura. Ipertensione, diabete, bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, etc. rappresentano le co – morbilità che rendono la gestione della malattia più complessa. Decisivi gli stili di vita: dalla necessità di ridurre consumo di sali e apporto di liquidi, ai programmi riabilitativi personalizzati basati sull’esercizio fisico con obiettivi ben definiti e adeguatamente monitorati. Le reti clinico-assistenziali integrate debbono coniugarsi con i cosiddetti PDTA: programma di trattamento assistenziale. Importanti anche i modelli organizzativi a gestione extra-ospedaliera. Queste le linee guida del programma sanitario di assistenza discusso il 15 ottobre durante la presentazione del Rapporto annuale 2017.

 

 

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