In quattro anni sono aumentati i prelievi sui costi per la cura della salute: meno 2.9 miliardi
Gli anni presi a campione vanno dal 2010 al 2014. Il prelievo per la spesa sanitaria in questi quattro anni è aumentato del 33 per cento per raggiungere l’ammontare di due miliardi 954 milioni.
Il servizio è stato pubblicato oggi sul Corriere della Sera. L’attenzione è chiaramente tutta rivolta alle regioni interessate dal piano di rientro: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Sicilia. In queste regioni ad accrescere sono i cosiddetti servizi alberghieri dove la spesa è il 13 per cento in più della media delle regioni dove c’è equilibrio economico. A confermare il fallimento del federalismo in sanità si aggiunge anche un altro dato. Le regioni a statuto speciale spendono di più per la cura della salute. Queste regioni non hanno l’obbligo di sottomettersi allo Stato centrale per i piani di rientro. Questo ha comportato che nel 2013 il buco sanitario per la Sardegna è stato di 379,6 milioni, nella provincia autonoma di Bolzano è stato di 184 milioni, nel Trentino di 218 milioni.