La Sanità e il modello universalistico della nostra Costituzione è stato preso come esempio dal candidato alla presidenza degli Stati Uniti Bernie Sanders
“L’Italia è un modello per la sanità da imitare”. Lo ha detto in un discorso pubblico il candidato Bernie Sanders. Lo ha dichiarato il 17 aprile davanti a ventisettemila persone adunate per un suo discorso pubblico tenuto a Prospect Park (Brooklyn).
Ciò significa che un’idea di questo tipo è largamente condivisa negli Stati Uniti dove i cittadini sono molto stressati dal fatto che il loro Welfare non sia compreso della garanzia della cura per la salute.
Il presidente uscente Barack Obama ha fatto il suo meglio per avvicinare il sistema delle assicurazioni a un modello di copertura che sia il più possibile estensivo ad ogni fascia di popolazione. Ma siamo ancor ben lontani da uno stato sociale dove per curare anche malattie ordinarie devi aver stipulato una polizza di assicurazione che preveda tale eventualità. Diversamente, le poche strutture pubbliche lontanissime non garantiscono alcunché.
Probabilmente negli Stati Uniti arriva del modello sanitario italiano il mito, quanto scritto nella Costituzione della repubblica italiana all’articolo trentadue, non la sua effettiva applicazione.
Sta di fatto che mentre il nostro sistema acquisisce uno stilema sempre più innervato da interventi di tipo privatistici – tali da confondere il piano della garanzia della garanzia di un servizio oppure la sua effettiva raggiungibilità attraverso pagamento – gli Stati Uniti vorrebbero abbracciare un modello che abbraccia la necessità di garantire il servizio sanitario ad ogni fascia sociale in ogni parte del territorio. (Ma c’è un livello di garanzia del nostro sistema che forse ancora non è arrivato in Usa, e cioè il fatto che tale diritto è garantito a chiunque calpesti il territorio italiano).
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, impegnata al vertice Informale dei ministri della Salute di Amsterdam, ha commentato la dichiarazione. “Sanders – ha commentato la Lorenzin – vede quello che in Italia molti non percepiscono. Garantire anche in futuro l’universalismo, l’accesso alle cure e ai farmaci innovativi in modo gratuito per tutti i cittadini deve essere il nostro obiettivo. Di fronte all’evoluzione, rispetto alla disponibilità di farmaci sempre più efficaci ma anche sempre più costosi, quello italiano deve rimanere il sistema solidale oggi modello in tutto il mondo. Noi lavoriamo ogni giorno per migliorare il servizio, con l’obbligo che ci arriva dalla nostra cultura e dalla nostra storia: il diritto alla salute è un diritto da garantire a tutti”.