IL periodico The Lancet raccoglie gli studi più importanti sulle caratteristiche del virus per unire le ricerche per capire meglio il Covid-19 e trovarne la via d’uscita
I casi nel mondo si avvicinano a sette milioni e mezzo. La ricerca pare vicina al vaccino, ma come nell’apologo di Achille e la tartaruga pare non la si possa raggiungere. Ma Walter Ricciardi dell’OMS: “ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale sia prodotta in Italia” e assicura che l’Europa è più avanti degli Stati Uniti. E sugli asintomatici ammette che quella dell’Oms è stata una risposta sbagliata.
Ma il clima di attesa deve essere ricondotto alla vera cifra del problema in cui consiste il ‘ virus SARS-CoV-2 ‘. Con questo termine si intende il componente di una grande famiglia dei coronavirus. I coronavirus sono la causa di malattie come il raffreddore invernale ma anche di affezioni nella respirazione. Un esempio è la Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS) e la Sindrome Respiratoria Acuta Grave (SARS). I virus hanno preso questo nome perché i virioni (la parte infettiva) che li caratterizzano, visti al microscopio, si presentano con piccoli globuli che evidenziano piccole punte proteiche simili a una corona.
La famosa Spike è una di queste punte. Si lega alle cellule e consente così che il virus faccia il suo ingresso. Di qui, avviene la contaminazione: l’RNA virale (acido ribonucleico) passa dalla cellula infetta alle proteine virali. La cellula infetta così muore e si insinuano milioni di nuove particelle virali.
In questo modo si attiva la risposta immunitaria. Qui la difesa del corpo ospite cambia dalle sue specifiche caratteristiche. Secondo le stime più aggiornate pare che nel 70% dei casi la malattia abbia caratteristica asintomatica, oppure con sintomi che si rispecchiano in affezioni tipo raffreddore, dolori muscolari, occhi lacrimosi. Ma negli altri casi si manifesta la sindrome respiratoria. C’è febbre elevata, tosse. Si può raggiungere l’insufficienza respiratoria grave tanto da aver bisogno del supporto di un respiratore artificiale, quindi del ricovero in terapia intensiva.