La variante inglese si propaga più facilmente ma si combatte con lo stesso vaccino
In una ricerca del Nevrtag (New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group che è uno dei principali centri di studi britannici sulla pandemia) la variante inglese del virus Sars CoV 2 si evidenzia come più contagiosa in una quantità che va dal 30% al 50% rispetto però ad “altre varianti non preoccupanti”. La possibilità di mortalità che se ne deduce quindi si mostra come superiore dal 30% al 70%. Si tratta di ricerche non ancora definitive ma questo quadro clinico generale offrono.
Sulla variante inglese si è pronunciato anche l’Istituto Superiore di Sanità. Nella ricerca dell’Iss si evidenzia che in Italia la variante è già una realtà. Si legge del documento Iss che la tipologia di Covid è stata “identificata nell’88% delle Regioni e province autonome partecipanti (16 in totale). Le stime di prevalenza regionale risultano molto diversificate con stime comprese tra 0% e 59%. La prevalenza nazionale di VOC 202012/01 (la variante inglese) il 4-5 febbraio 2021 è pari a 17,8%”.