La prima analisi dei casi di quattro donne morte in gravidanza assolve le organizzazioni dei nosocomi
Ma il condizionale è d’obbligo. Nel 2016 non dovrebbe essere rappresentabile una morte per parto in un paese dell’Occidente. Tutti sanno dei casi in una sola settimana che hanno riempito le cronache e anche gli stati di allerta sullo stato della nostra Sanità. Secondo quanto emerge nella prima analisi: “Non risulterebbero particolari responsabilità a carico degli ospedali” – recita nella nota Ansa.
I quattro ospedali interessati sono il San Bonifacio (Verona), dove è morta in sala parto Anna Massignan; l’ospedale di Bassano del Grappa, dove gli ispettori inviati dal ministero hanno indagato sul decesso di Marta Lazzarin in una gravidanza arrivata alla ventisettesima settimana; l’ospedale S.Anna di Torino, dove è morta Angela Nesta, e l’ospedale di Brescia dove è deceduta Giovanna Lazzari. In quest’ultimo caso, come già reso noto dal direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Ezio Belleri, la causa del decesso è dovuta ad un’infezione batterica.
Lorenzin ha parlato di “una drammatica casualità” ma anche che “bisogna dare risposte”.