Problema ancora irrisolto per i sistemi ospedalieri consiste nella questione delle infezioni post-ospedaliere per cui debbono essere aggiornati i sistemi di profilassi che oggi sono a disposizione
“Il 6% dei pazienti ricoverati in ospedale contrae un’infezione. Le infezioni ospedaliere più diffuse sono quelle chirurgiche (19,6%), seguite da quelle del tratto respiratorio (19,4%) e del tratto urinario (19%)”. Ha detto Nicola Petrosillo dell’ospedale universitario Campus Biomedico di Roma al convegno promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute a Roma in sala Capranica il 9 luglio.
Allarme ripreso nello stesso convegno da Mario Nosotti, direttore dell’unità operativa di Chirurgia toracica e dei trapianti di polmone del Policlinico di Milano, che ha detto: “Non riusciamo a far passare ai nostri amministratori che il post operatorio con perdite aeree non ha solo un costo diretto, ma anche indiretto in termini di qualità di vita e produttività dei pazienti dimessi con valvola. È anche per questo – ha concluso – che le perdite aeree vanno limitate e prevenute il più possibile”. Il convegno è stato coordinato nella parte scientifica da Roberto Crisci, docente di Chirurgia toracica dell’Università dell’Aquila.
Sempre Petrosillo: “Dal punto di vista epidemiologico, sulla popolazione di pazienti sottoposti a intervento chirurgico, tra il 2 e il 5% contrae una infezione del sito chirurgico, il 3% muore nella maggior parte dei casi (77%) proprio a causa delle infezioni del sito chirurgico”.
Matteo Moro, responsabile del Controllo infezioni presso la direzione sanitaria dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, ha evidenziato i costi reali. “I primi costi sono quelli intangibili, rappresentati dalla sofferenza dei pazienti. Ci sono poi i costi indiretti, legati alla mortalità, al reddito mancato dei pazienti e dei loro familiari (costretti all’assistenza dei malati), costi che- ha constatato l’esperto- quasi mai vengono considerati in letteratura scientifica”. Ma esiste anche il problema legale. Sempre Moro: “Il 40% dei costi dei sinistri medico-legali è legato alle infezione e il costo medio infezione post-chirurgica 103mila euro. Il quinto e ultimo costo è legato alle infezioni antibiotico resistenti che – ha concluso Moro – costituiscono motivo di attenzione per il futuro”.
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