Le Terapie Oncologiche Agnostiche

La Nuova Frontiera nella lotta ai tumori

Martedì 17 dicembre 2019
Ore 16.00

L’arrivo dell’immunoterapia e delle terapie mirate a bersagli molecolari espressi dalle cellule tumorali stanno cambiando la filosofia complessiva della terapia dei tumori, sia dal punto di vista della probabilità di risposta clinica che dal punto di vista regolatorio.
E’ vero che l’approccio “targeted” ha precedenti importanti, per esempio nel tumore della mammella,
tuttavia affrontare un tumore in base al suo specifico profilo genetico piuttosto che alla sua localizzazione o al tessuto dove si è sviluppato, è una rivoluzione appena cominciata.

Questo tipo di trattamento, che prevede la presenza di un’alterazione molecolare molto specifica, permette anche di predire con ragionevole certezza che la terapia possa funzionare: un passo avanti importante nello sviluppo di una medicina personalizzata o di precisione per il trattamento del cancro.

I primi farmaci approvati che possiamo considerare “agnostici” sono senz’altro gli anticorpi monoclonali anti-PD1, quelli che rilasciano i freni del sistema immunitario, che hanno mostrato di funzionare su una serie importante di tumori con diversa localizzazione. Certo, questi tumori devono possedere anche alterazioni molecolari che rendono difficile riparare le mutazioni al loro DNA, inducendo proteine anomale sulle cellule tumorali che poi rendono più facile per le cellule immunitarie trovare e attaccare il tumore.


Più recentemente, e stata approvata un’altra serie di farmaci, questa volta “chimici”, che attaccano in modo mirato un’alterazione genica nota come NTRK gene fusions, fattori oncogeni di vari tipi di tumore, sia adulto che pediatrico.
Queste alterazioni genetiche possono essere rilevate utilizzando una varietà di metodi, tra cui il sequenziamento del DNA e dell’RNA del tumore o addirituura la profilazione del DNA senza cellule plasmatiche.

Il trattamento di pazienti con carcinomi NTRK positivi alla fusione con un inibitore TRK di prima generazione, indipendentemente dall’istologia tumorale, ha mostrato un’alta percentuale di risposta, oltre ad essere ben tollerati dalla maggior parte dei pazienti, grazie alla loro specificità di azione, con profili di tossicità caratterizzati da eventi avversi occasionali off-tumor e off-target (attribuibili all’inibizione della TRK nei tessuti non tumorali). Ma c’è molto altro in arrivo: oltre agli inibitori del TRK, ecco i farmaci per i
tumori RETtrans e FGFRtrans.