Studiati i metodi di prevenzione sociale da adottare per difendersi dal contagio di coronavirus
La misura della distanza di almeno un metro e di indossare la mascherina sono dettate dal buon senso ma la loro applicazione trova conferma in ricerche su campioni diversi che hanno confermato il loro grado di prevenzione. Tutti sanno che la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus (SARS-CoV-2) causa COVID-19 e si diffonde da persona a persona attraverso uno stretto contatto. Ed è così che in una ricerca su The Lancet sono stati studiati gli effetti della distanza fisica, delle maschere per il viso e della protezione degli occhi sulla trasmissione del virus nelle strutture sanitarie e non sanitarie (ad esempio nelle comunità).
La ricerca ha identificato 172 studi osservazionali in 16 paesi e sei continenti pari a 25 697 soggetti analizzati. La trasmissione del virus era inferiore con una distanza fisica di un metro o più, rispetto a una distanza inferiore a un metro. Si può dire che con la distanza c’è moderata certezza di autotutela.
Certamente la protezione è aumentata con l’aumentare della distanza.
Più basso l’uso della maschera facciale che potrebbe comportare una forte riduzione del rischio di infezione: bassa certezza). Ma anche associando protezioni più forti (ad es. maschere di cotone riutilizzabili a 12-16 strati) c’è bassa certezza.