Nessun cedimento ad atti di natura eutanasica, di suicidio assistito o soppressione della vita, nemmeno quando lo stato della malattia è irreversibile
IL 3 gennaio 2020 il Santo Padre ha pubblicato il messaggio dedicato alla Ventisettesima Giornata mondiale del malato che si celebra l’11 febbraio.
In questa sede Bergoglio ha voluto sottolineare il “sì alla vita” che deve sempre essere affermato in ogni istante dello stato della malattia. Anche quando è a livello terminale, anche quando i medici diffidano della sopravvivenza del malato.
Dove non arriva la scienza deve arrivare la fede.
“La vita è sacra e appartiene a Dio, pertanto è inviolabile e indisponibile” – ha detto a chiare lettere il Papa.
E rivolto al personale medico e paramedico: “Nell’esperienza del limite e del possibile fallimento anche della scienza medica di fronte a casi clinici sempre più problematici e a diagnosi infauste, siete chiamati ad aprirvi alla dimensione trascendente, che può offrirvi il senso pieno della vostra professione”.
(foto Huffington Post)