Tra i costi in termini di vite umane dovranno essere conteggiati anche gli effetti psicologici: depressione indotta, depressione in atto e scatenata da clausura, stati di ansia e per queste motivazioni aumento dei suicidi o di profondi stati di malessere.
Al momento con dati certi si può parlare solo della precedente epidemia del 2003, pur avendo avuto effetti meno dirompente che quella a cui stiamo assistendo. The Lancet ha fatto questa rilevazione per avvertire degli effetti collaterali, non determinati da cause studiate in infettivologia, L’epidemia di sindrome nel 2003 è stata associata ad un 30% aumento del suicidio in persone di età pari o superiore a 65 anni; circa il 50% dei pazienti guariti è rimasto ansioso; e Il 29% degli operatori sanitari ha sperimentato probabile angoscia emotiva. 18-20 pazienti che sopravvissero gravemente e le malattie potenzialmente letali erano a rischio post-traumatico disturbo da stress e depressione. Molti delle previste conseguenze della quarantena e delle relative chiusure sociali, insieme alle misure di distanziamento fisico, sono esse stesse un rischio chiave fattori per problemi di salute mentale. Questi includono il suicidio e autolesionismo, abuso di alcol e sostanze, gioco d’azzardo, abuso domestico e infantile e rischi psicosociali (come disconnessione sociale, mancanza di significato o anomalia, intrappolamento, cyberbullismo, sentirsi un peso, finanziario stress, lutto, perdita, disoccupazione, senzatetto, e rottura delle relazioni).