Covid 19 in Italia

“La crisi drammatica determinata da Covid-19 ha improvvisamente messo a nudo fino in fondo la debolezza del nostro sistema sanitario e la poca lungimiranza della politica nel voler trattare il Servizio sanitario nazionale come un’entità essenzialmente economica, alla ricerca dell’efficienza e dei risparmi” –  Walter Ricciardi rappresentante italiano dell’Organizzazione mondiale della sanità e ordinario di Igiene all’Università Cattolica.

IL sistema regionale della sanità ha mostrato grandi discrepanze per tempestività dei ricoveri, diffusione dei tamponi. Ma il paradosso stavolta è che la regione solitamente più efficinte d’Italia sia stata quella più colpita e che ha pagato il prezzo più alto per la diffusione pandemica. Nel XVII Rapporto Osservasalute in Veneto la quota più bassa di ospedalizzati ma quella più alta di soggetti positivi in isolamento domiciliare. In Veneto, infatti, all’inizio della pandemia l’isolamento domiciliare era stato imposto al settanta per cento dei contagiati. Nell’ultimo periodo, al novanta per cento.

Ad inizio pandemia, Lombardia e Piemonte, altre due regioni modello di efficienza e buona sanità, le ospedalizzazioni erano tra il cinquanta e il sessanta per cento. Sono poi cresciute al settanta, ottanta per cento a metà marzo. In coincidenza però ad altre regioni in cui diminuivano. per scendere sotto il venti per cento a fine aprile, primi di maggio. Sessanta per cento dei contagiati ospedalizzato fino ai primi di marzo in Toscana e Marche. Poi meno del trenta per cento a fine dello stesso mese e sotto il venti per cento dalla seconda metà di aprile.

Ma non c’è ancora spiegazione sul diverso livello di letalità. In Lombardia è del diciotto per cento. In Veneto, al massimo del dieci. Alta mortalità anche in Emilia-Romagna, Marche e Liguria. Hanno oscillato tra il quattordici e il sedici per cento. Probabile che sia stata sottostimata la quantità di contagiati. Ma è questo il chiaro caso in cui per riportare alla veridicità della tesi iniziale si dubita sui dati di partenza di cui si dispone.

Anche vero che il Veneto ha fatto più tamponi. La media è di cinquanta ogni centomila abitanti. La Puglia è la regione con il numero minore di tamponi effettuati.

(In foto Walter Ricciardi)