L’OMS prende in esame una ricerca pubblicata su PNAS per individuare i prossimi attacchi virali mondiali e avverte sulla necessità di un governo internazionale della sanità
I suini sono considerati importanti ospiti o “vasi di miscelazione” per la generazione di virus influenzali pandemici. La sorveglianza sistematica dei virus dell’influenza nei suini è essenziale per l’allerta precoce e la preparazione alla prossima potenziale pandemia. In una ricerca sono state riportate le osservazioni sulla sorveglianza del virus dell’influenza dei suini dal 2011 al 2018 in Cina, e sono state identificate in un virus g1 di tipo eurasiatico.
Si trova assorbito anche in un recente genotipo 4 (G4). È presente nei dati della pandemia del 2009 ed è predominante nelle popolazioni suine dal 2016.
Questo virus è simile ai virus G4. Si lega ai recettori di tipo umano. E’ stata quindi osservata la produzione di virus di progenie molto più elevate nelle cellule epiteliali delle vie aeree umane mostrando un’infettività in atto e trasmessa in aerosol nei furetti.
IL vaccino anti-influenzale presenta, però, bassa reattività in termini di antigeni. In sostanza, l’immunità preesistente alla popolazione non fornisce protezione contro i virus G4. Ma l’altra osservazione che preoccupa è quella che ha rilevato nei lavoratori con rapporti di prossimità coi suini positività a questo virus. Tale infettività aumenta notevolmente l’opportunità di adattamento del virus nell’uomo e solleva preoccupazioni per la possibile trasmissione da uomo a uomo, quindi la generazione di virus pandemici.